Non mi piacciono le frasi fatte. Sono un po’ come la taglia unica, una t-shirt unisex, una tuta di pile. Vanno bene a tutti e per tutto, e – nel contempo – non vanno bene per niente e a nessuno.
Eppure, ogni volta che ho pensato di riprendere questo blog, interrotto quasi un anno fa, c’è stata una frase – fatta! – che si è imposta tra i miei pensieri, proponendosi di dare loro una forma e un senso più o meno compiuto. Ecco, per quanto banale, e fatta, la frase è questa: la vita è strana.
La vita è strana, signore e signori, lo è per tutti, lo è anche per me: proprio nel momento in cui ho deciso di raccogliere tutte le storie, le emozioni, i dettagli della mia vita da Bridal Imagine Consultant in un unico, grande racconto intitolato La vestizione di un amore, ecco che il mondo ha preso a girare talmente tanto al contrario che l’amore si è ritrovato praticamente nudo, disarmato, svestito.
L’incubo della pandemia, prima, e l’operazione al braccio dopo un brutto incidente in auto, poi, hanno praticamente complicato e ostacolato ogni mio progetto, ogni mio passo, ogni mio movimento.
Tutto ciò che era per me semplice, normale, ordinario, si è trasformato in un piccolo, grande atto eroico.
Accogliere una sposa nel mio atelier, ascoltarla, assisterla, guidarla – tra le mille possibilità – verso la scelta che la renderà felice: ciò che ho sempre fatto, ciò che mi è sempre piaciuto fare, ciò che sono certa di saper fare, all’improvviso è diventato un’operazione di grande equilibrismo, tra mascherine e disinfettanti, distanziamenti e tamponi.
Prendere un appunto sulla mia agenda, stringere la mano al papà della futura sposa, guidare la mia auto verso un nuovo appuntamento: ciò che mi è sempre sembrato normale, scontato, banale, si è rivelato – d’un tratto – un’azione faticosa, complessa, sfiancante.
Non voglio deviare il corso di questo blog. Questo è e deve essere – per come l’ho sempre pensato – l’anticamera della felicità, un sentiero verso il sorriso sul volto di ogni sposa, un ritrovo sereno e sicuro per chi è alla ricerca di consigli e affidabilità per il giorno più importante. Per questo motivo, non racconterò più nulla dell’amarezza per il blocco dei matrimoni, né vi tedierò parlandovi delle ore infinite di fisioterapia per reimparare a scrivere il mio nome su un foglio di carta.
Ho solo bisogno di mettere un punto a ciò che è stato, e ripartire. Con il sorriso, con la gioia di fare un lavoro che amo, con la volontà di ritrovare tutta l’energia che ho sempre avuto.
Le giornate si allungano, e la primavera è ormai dietro l’angolo. Quale momento migliore per riprendere il nostro viaggio insieme?